La notizia viene da Ancona, sede dei Tricolori paralimpici indoor di atletica,
dove la 29enne delle Fiamme Gialle originaria di Borgo Palazzo subisce il primo stop dopo sette anni in una gara di velocità .
A imporglielo Monica Contrafatto, caporal maggiore dell’Esercito, che proprio sull’esempio di Martina (correva l’anno 2012, quello delle Paralimpiadi di Londra) si è avviata all’atletica.
Quest’ultima ha chiuso i 60 metri T63 in 9″47 (nuovo record italiano), sei centesimi in meno della bicampionessa paralimpica dei 100 metri, rifattasi il giorno dopo prendendosi il titolo del salto in lungo (4,64, nuovo primato tricolore al coperto): «Il risultato è in linea con la mia condizione attuale, ho ripreso da poco dopo tre mesi di stop – le parole di Martina, la cui partecipazione è stata in dubbio sino all’ultimo -.
Sono felice che il movimento cresca, un po’ meno per il vuoto sulle tribune: il sogno è di portare lo stesso entusiasmo di quando gareggia Tamberi». é stato di 10 medaglie (6 ori, 3 argenti e 1 bronzo) il bottino di una spedizione orobica in cui da pronostico, a fare la parte del leone è stato Oney Tapia: per il 43enne italocubano delle Fiamme Azzurre trapiantato a Sotto il Monte, titolo nel disco (43,52) e nel peso (12,94) F1, double di lancio verso una stagione che porterà ai Mondiali autunnali di Dubai.
Alla prima con la nuova-vecchia denominazione, l’Omero Bergamo ha applaudito habituè e new entry. Titolo sui 60 metri T13 e 800 metri T12 per Augusto Valeriano Ravasio Nanque (crono 8″02) e per Norbert Casali (2’34�62), a podio anche nei 200 e nei 1500 metri. La soddisfazione di esserci per le new entry Margherita Paciolla (classe 2003, a segno nei 200 m T13) e per Cristina Caironi (classe 93) seconda nei 200 metri T13.
Articolo EcodiBergamo