Ho iniziato così per gioco durante una dimostrazione presso una scuola il gioco del torball e ora, tutti i giovedì sera mi diverto allenandomi con i maschi.
Con i ragazzi ci si diverte, non sono brava come chi gioca già da diversi anni e le para quasi tutte, ma mi impegno e ogni tanto compio qualche buona parata pure io.
Mi alleno da due anni, spesso gioco in squadra con Mariateresa che ha esperienza da vendere giocando da quasi trent’anni, e con i ragazzi a rotazione.
Non me la prendo se per vincere o per gioco mi prendono di mira e loro non recriminano se stupidamente prendo un gol.
Mi rendo conto che avendo iniziato tardi a giocare ho perso occasioni e anni che nella vita non recupererò più.
Il gioco di squadra rafforza le amicizie, le uscite nei vari tornei oltre che a fare diventare ferventi tifosi sono sinonimo di aggregazione, di viaggi lunghi nei pulmini, di scherzi, di barzellette, di compagnia e di nuove conoscenze, di discussioni, magari per una partita persa, ma soprattutto di voglia di stare insieme.
Purtroppo io e Mariateresa giochiamo solo nelle dimostrazioni ed in
allenamento; essendo poche donne che praticano questo sport definito maschile non riusciamo a costruire una squadra bergamasca per poter giocare in campionato femminile come ai vecchi tempi.
Qualcuno spesso mi prende in giro, mi definisce tardona per questo tipo di sport, ma io scrollo le spalle e lascio correre… è troppo divertente questo gioco ed invito eventuali ragazze o donne vedenti, ipovedenti o vedenti a provare